La bevanda del Caucaso che protegge l'organismo


Corsi e ricorsi storici. Parliamo di una bevanda tanto di moda negli anni Ottanta, il kefir. La sua lunga storia parte dal Caucaso. Molto conosciuta e utilizzata per le sue indubbie proprietà terapeutiche il kefir (termine derivato dall’armeno keif) ovvero benessere, è una bevanda naturale a base di latte o acqua dal sapore acidulo, piacevolmente aromatica e rinfrescante. Si racconta che il popolo caucasico ebbe in dono da Maometto grani di kefir tanto da essere detto «miglio del Profeta» per le sue alte qualità curative e come valido rimedio ai più svariati malanni rinforzando le difese immunitarie. Tradizionalmente la popolazione di quelle zone preparava questa bevanda a base di latte quando si dovevano spostare per diverso tempo conservandolo in otri di pelle avendo l’accortezza di rimpiazzarlo con la stessa quantità di latte fresco di mucca, pecora o capra, ogni qualvolta veniva consumato in quanto sempre soggetto alla fermentazione. Si prepara tranquillamente in casa nelle due versioni: a base di latte o acqua. Nella prima occorre aggiungere i granuli di kefir al latte e lasciarlo per almeno due giorni a temperatura ambiente a fermentare, quindi filtrare, recuperare i fermenti di kefir aggiungere ad essi altro latte e continuare così. Si conserva in frigorifero fino a due settimane. Importante considerare che i fermenti vivi crescono all’infinito quindi sarà opportuno toglierne un poco di mano in mano. 
Per la versione con l’acqua, in un vaso di vetro aggiungere 3 cucchiai di granuli di kefir in un litro d’acqua, unire 2 cucchiai di zucchero, 2 prugne disidratate o fichi secchi, mezzo limone, mescolare chiudere con un tappo ermetico e lasciare fermentare per 48 ore a temperatura ambiente. Quindi, mescolare, spremere il mezzo limone, togliere la frutta, filtrare e conservare in frigorifero.